Newsletter Marzo 2018
Perché una società dovrebbe rendersi compliant al Decreto Legislativo 231/2001
Molti imprenditori si chiedono perché dovrebbero intraprendere il percorso di adozione di un sistema di gestione e organizzazione conforme alle linee indicate dalla normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti se lo stesso legislatore non l’ha ritenuto obbligatorio.
Ricordiamo preliminarmente che per sistema di gestione 231 si intende principalmente l’adozione (i) di un Modello di organizzazione, inteso come un insieme strutturato e organico di regole e procedure con le quali la Società sceglie di disciplinare lo svolgimento delle attività tipica dell’impresa al fine di evitare il compimento di fatti illeciti e delle relative azioni di controllo; (ii) di un Codice Etico, contenente l’insieme dei principi di deontologia aziendale cui la società intende uniformarsi, anche al fine di favorire e promuovere un elevato standard di professionalità; (iii) di un Regolamento Disciplinare che è l’apparato sanzionatorio appositamente studiato per l’applicazione alle infrazioni di dipendenti concernenti specificatamente le norme comportamentali e procedurali e, infine (iv) di un Organismo di Vigilanza, organo nominato dal Consiglio di Amministrazione della società e deputato a vigilare sulla adeguatezza del Modello e sull’osservanza dello stesso e del Codice Etico.
Ecco allora che rendersi compliant con il decreto 231 significa scegliere di fondare la crescita e lo sviluppo dell’impresa su processi aziendali e produttivi efficacemente organizzati e finalizzati alla prevenzione del rischio reato, improntati all’etica sia individuale che collettiva, al rispetto delle leggi dello stato e ai valori morali. Significa conseguentemente dotarsi del c.d “ombrello” a tutela dell’applicazione delle pesanti sanzioni previste dal Legislatore in caso di commissione delle fattispecie illecite richiamate dal Decreto 231.
Ma l’adozione del Sistema 231 non rappresenta solo prevenzione del rischio reato all’interno dell’impresa ed esenzione dalla responsabilità amministrativa discendente dal Decreto 231, e comporta una serie indubbia di altri vantaggi tra i quali:
– incremento del rating di legalità in tema di anticorruzione;
– facilitazione nell’accesso al credito bancario;
– maggiori possibilità di ottenere accreditamento presso le strutture pubbliche o finanziamenti pubblici;
– aumento delle possibilità di contrarre con la Pubblica amministrazione (che pone l’adozione del Modello 231 come requisito necessario per la partecipazione a bandi e appalti);
– miglioramento dell’efficienza dei processi aziendali e della governance interna;
– rafforzamento dell’immagine aziendale nei confronti dei diversi portatori di interessi.
Ricordiamo, in ultimo, che in alcuni settori, l’adozione di un Modello 231 è previsto come requisito per l’accreditamento con la Pubblica Amministrazione: Regione Lombardia, infatti, lo richiede alle imprese che intendono erogare servizi di istruzione e formazione professionale, Regione Lombardia, Regione Lazio e Regione Puglia ai soggetti gestori di unità di offerta sociosanitarie assistenziali.